Diciamoci la verità: quando vediamo che il nostro cane tenta di difenderci siamo intimamente soddisfatti perchè capiamo che il suo comportamento indica un amore puro verso di noi.

Del resto le caratteristiche salienti di un cane sono normalmente la fedeltà, la sua costante presenza e la lealtà. Sapere che ci è fedele e che non ci lascerà mai nonostante tutto ci scalda il cuore. Ci fa sentire importanti. Ci riempie.

Come per ogni cosa però è necessario che il suo manifestare questo attaccamento verso di noi non sia patologico, ma si mantenga entro certi limiti.

Riuscire a capire quando il nostro cane è geloso, e soprattutto perchè, ci permetterà di intervenire velocemente per non rendere una situazione di facile risoluzione molto più complessa.

Le emozioni primarie del cane

Come sappiamo fin troppo bene i cani vivono la propria vita basandosi su alcune regole sociali.

Proprio in virtù di queste regole esprimono dei comportamenti che chiariscono immediatamente quali sono le loro emozioni, al fine di mantenere il loro rapporto con gli altri, siano essi il branco o i familiari.

Le emozioni che provano sono:

  • Felicità
  • Preoccupazione
  • Gelosia
  • Tristezza
  • Malessere

e sulla base di queste emozioni primarie agiscono.

Quando il cane è geloso – e lo manifesta – quel che sta facendo è ribadire il suo status all’interno del branco; il suo rapporto con il padrone; la sua posizione sociale.

E’ come se dicesse “ed io adesso che fine faccio?“.

Quali sono le cause scatenanti?

Ogni variazione all’interno dell’ambiente domestico è un possibile campanello di allarme per il cane, che può decidere di ignorare oppure di intervenire a seconda di quello che questa variazione comporta (o che lui percepisce comporti).

Tra le cause normalmente scatenanti di un comportamento geloso abbiamo:

  • l’arrivo di un nuovo cane in casa (o comunque un altro animale)
  • l’arrivo di un bambino
  • il cambiamento del nucleo familiare (una convivenza, o il semplice protrarsi della permanenza di un partner)
  • manifestazioni di affetto in sua presenza (specie quando non è abituato)

Per alcune di queste cause abbiamo già parlato, indicando come preparare il terreno per l’arrivo di un altro cane, di un bambino e così via.

Quali sono i comportamenti che indicano che il nostro cane è geloso?

In linea di massima vale sempre la stessa considerazione che abbiamo fatto ogni volta che abbiamo parlato di come individuare un malessere del cane:

quando il cane si comporta in maniera diversa dal solito – e questo lo può capire solo chi ci vive assieme – bisogna fare attenzione e cercare di capire se non abbia un malessere

Nel caso della gelosia, come abbiamo detto, il cane tende a voler salvaguardare il suo ruolo all’interno della relazione con il padrone, specie quando la sente minacciata.

Pertanto tra i comportamenti più frequenti abbiamo:

  • il frapporsi tra il padrone e l’oggetto della gelosia
  • manifestazioni di rabbia verso oggetti presenti in casa
  • abbaia e ringhia
  • diventa all’improvviso apatico

e tutto quanto possibile per attirare l’attenzione che, secondo loro, sta per venire meno.

Come gestire un cane geloso?

Qui è un po’ l’uovo di Colombo. In linea di massima il cane manifesta gelosia quando non è sicuro di se, del suo rapporto con il padrone, e si aspetta di venire scalzato dal nuovo arrivato (sia esso un neonato, un altro cane ecc.).

In questo caso è estremamente importante che il cane sia stato bene educato, ed in particolare socializzato al meglio, e gli siano state impartite delle regole che gli facciano capire la sua importanza e il suo ruolo all’interno del nucleo familiare.

Nel momento in cui vi trovate a dover affrontare una condizione di gelosia del vostro amico tenete presente che:

  • anche lui sta soffrendo, per cui merita la vostra attenzione
  • dovete trattarlo con affetto, ma facendogli capire che il suo ruolo non cambia
  • mettere in pratica il comando “No” quando agisce in maniera aggressiva

Se nonostante tutto il cane dovesse continuare a comportarsi in maniera impropria sarà bene rivolgersi ad un educatore professionista.