Gli ospizi per cani sono l’ultima frontiera giapponese in termini di attenzione sociale.

Per chi non lo sapesse il Giappone è una nazione che fonda la sua cultura sul rispetto degli altri e sul vivere sociale. Mettere in imbarazzo gli altri è improponibile, e i comportamenti che i giapponesi adottano in società sono una diretta conseguenza di questo retaggio.

Una società che ha un background simile si è posta l’obiettivo di evitare che i problemi di alcuni ricadessero sugli altri. E visto che ha una delle aspettative di vita tra le più alte al mondo, con gli uomini che raggiungono in media 81 anni e le donne 87, era naturale che ci si preoccupasse di rendere la vita della terza età quanto più agevole possibile.

Sono nati ristoranti e servizi pensati apposta per le persone anziane, e subito dopo tutti gli altri servizi che un anziano potrebbe desiderare, come ad esempio una pensione per il proprio animale da compagnia quando non si riesce più a badare a lui.

Un’esagerazione? sembrerebbe di no dal momento che – al pari dei padroni – anche gli animali da compagnia risultano essere longevi (stando alla Japan Pet Food Association).

Non volendo lasciare l’incomodo a figli e nipoti gli anziani possono ora contare su oltre 100 istituti che, con una retta che arriva fino ai €4.500 annui, garantiscono una gestione completa degli ospiti.

Se avete strabuzzato gli occhi e vi state chiedendo cosa possa mai includere una simile spesa non preoccupatevi; ce lo siamo chiesti anche noi.

I servizi offerti

Le pensioni che ospitano i cani non si limitano ad una cuccia e del cibo, ma prevedono una serie di trattamenti volti a rendere piacevole la vita del cane in età avanzata.

Tra i servizi presenti troviamo infatti:

  • massaggi per cani sofferenti
  • percorsi di riabilitazione
  • cambiamento della posizione per i cani che hanno difficoltà motorie
  • aiuto nella somministrazione di cibo per i cani che hanno problemi a deglutire

Oltre ovviamente la garanzia di assistenza medica in caso di necessità.

Ma come viene gestita la scelta dell’istituto e la retta?

Esattamente come state immaginando. Il proprietario dell’animale può visitare la pensione e valutarne lo stato, l’igiene, i servizi e tutto ciò che valuta importante.

In base alle necessità del proprio amico a quattro zampe viene stipulato un contratto che prevede una retta che dura fino alla morte dell’animale.

Il proprietario può ovviamente andare a trovare il proprio cane quando desidera, per accertarsi che venga curato e stia bene.

Sono gli unici?

Per quanto siano anni luce avanti rispetto agli altri i giapponese non sono stati gli unici a preoccuparsi dei propri animali da compagnia.

Anche in Stati Uniti e Germania sono nate alcune pensioni simili, che però hanno un carattere più simile al volontariato, basandosi su donazioni.

In Italia invece la tendenza è quella di permettere alla persona di portare con se il proprio animale da compagnia, al quale viene offerta una cuccia e del cibo all’interno della casa di riposo