Si avvicina il periodo estivo, e con le frequenti uscite nei parchi è sempre più alto il rischio che il nostro amico a quattro zampe faccia incontri non proprio piacevoli. Abbiamo già parlato sia della processionaria che dei forasacchi, ma esistono diversi parassiti dannosi per il nostro cane.

Vediamo quali sono i 10 più seccanti, come riconoscerne la presenza e come intervenire.

 

Le pulci

Sono sempre state il mio incubo sin da bambino.

Ritrovarsi a doverle combattere anche da adulto non mi fa sprizzare gioia, ma è ahimè vero che sono tra i problemi ricorrenti di molti cani, in particolare dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, periodo della loro riproduzione.

Cosa sono le pulci?

Le pulci sono degli insetti appartenenti alla famiglia dei sifonatteri. Ne esistono circa 2.000 specie e – curiosamente – quelle che colpiscono con più frequenza il cane sono le pulci del gatto(!).

Attraversano, nel loro ciclo di vita, 4 stadi ben distinti:

  • le uova: di colore bianco, vengono deposte sul manto del cane e impiegano dai 2 i 5 giorni per schiudersi
  • le larve: prive di zampe ed allungate, si annidano in luoghi umidi e lontani dalla luce, nutrendosi di pelle.
  • la pupa: è il bozzolo prodotto dalla larva, che impiega circa 10 giorni per schiudersi
  • l’insetto (pulce): esce dalla larva e inizia a nutrirsi del sangue dell’animale. Inoltre può deporre fino a 500 uova (se femmina) per riprodurre il ciclo

Dove si annidano le pulci?

Le pulci prediligono ambienti caldi e riscaldati, dove si annidano e sopravvivono anche senza l’ospite cui attaccarsi.

In particolare si possono trovare in:

  • tappeti
  • divani
  • moquette
  • giacigli degli animali (cuscini ecc.)

I sintomi

Normalmente la presenza delle pulci viene identificata a causa di un aumento considerevole da parte del cane di:

  • leccate
  • grattate (anche contro mobili e muri)
  • perdita di pelo
  • dermatite (pelle arrossata, rigonfiamenti e crosticine)
  • gengive pallide
  • pelle arrossata

A questo si aggiunge la presenza di piccoli puntini neri in prossimità della cuccia del vostro amico (sono i loro escrementi).

La prevenzione

Esistono fortunatamente diversi rimedi contro le pulci, dai collari agli spray alle lozioni.

Le regole da seguire sono molto semplici, e prevedono:

  • l’uso regolare di prodotti che si adattano alle esigenze del cane, della sua vita e delle sue abitudini
  • evitare lavaggi frequenti che alterano il Ph della pelle
  • non limitarsi ad usare prodotti attivi per le pulci, ma anche per le larve

Ovviamente – in caso di infestazione – si dovrà intervenire in maniera adeguata.

Come debellare le pulci

Se il cane ha le pulci queste non solo hanno infestato lui ma anche il luogo in cui vive. Di conseguenza diventano un pericolo per tutta la famiglia, e va risolto il prima possibile.

Se avete la certezza che il vostro cane abbia le pulci dovete intervenire per debellare:

  • le pulci
  • le larve
  • le uova

Esistono antiparassitari molto potenti in grado non solo di intervenire sulla pulce adulta ma anche sulle larve, che potrebbero essere annidate nella cuccia o tra le mattonelle di casa.

 

Le zecche

Altro parassita estremamente nocivo, la zecca è un aracnide in grado di attaccarsi al cane dopo averne atteso il passaggio restando su un ramo, un ciocco di legna o mucchi di qualcosa.

A seconda della specie hanno dimensioni che variano da un millimetro ad un centimetro.

I sintomi

Così come per le pulci, anche le zecche causano nal cane prurito, che purtroppo non si manifesta immediatamente ma dopo del tempo (all’atto del morso viene iniettato un anestetico che non fa provare al cane dolore).

Andando a controllare le zone interessate da un’eccessivo grattarsi dell’animale si noterà un bozzo gonfio come un’escrescenza della pelle.

La prevenzione

Sia pray che con collari, i metodi di prevenzione delle zecche sono tutti testati e parecchio sicuri.

Inoltre è buona norma, specie nei periodi caldi, controllare il cane dopo la passeggiata di modo fa individuare immediatamente la presenza di eventuali zecche per poi asportarle. Normalmente prediligono le zone inguinali, ascellari, toracica e della testa.

Come eliminare una zecca

La pratica più semplice è quella di munirsi di pinzette apposite (si trovano in commercio a costi abbordabili).

Una volta afferrata la zecca dalla testa va applicata una torsione affinchè il parassita lasci la pelle del cane.

Dopo essersi accertati che l’apparato orale non sia più presente disinfettare la zona.

 

Gli acari

Altri parassiti estremamente seccanti, gli acari sono piccoli ed hanno un corpo trasparente o semi-trasparente.

Se non li conoscete avrete però – anche solo di sfuggita – avuto modo di sentire il termine rogna.

Ecco! Gli acari sono esattamente questo: una rogna!

Ne esistono di 4 specie:

  • Acari della scabbia
  • Acari della cute
  • Acari dell’orecchio
  • Acari dela rogna rossa (demodicosi)

I sintomi

A seconda dell’acaro in questione il nostro amico avrà delle manifestazioni differenti.

Vi sono però delle costanti, causate da un forte prurito (dovuto allo scavare dell’acaro, che per nutrirsi e deporre le uova causa lesioni nella pelle del cane) che in alcuni casi può indurre il cane a grattarsi in maniera compulsiva contro qualsiasi superficie, tanto da portarlo a causarsi delle ferite.

Andando nello specifico, questi sono i sintomi principali sulla base dell’acaro:

  • Acaro della scabbia: sono acari particolarmente aggressivi, che scavano nella cute del cane per deporre le uova. Il cane tenderà a grattarsi parecchio, fini a causarsi escoriazioni più o meno importanti.
  • Acari della cute: nota anche come “forfora che cammina” la reazione a questo parassita è tra le meno dannose. Infatti questa tipologia di acaro non scava nella cute ma preferisce nutrirsi di pelle morta. Questo tipo di parassita può trasmettersi anche all’uomo (del quale preferisce le zone degli avambracci).
  • Acari dell’orecchio: similmente agli acari della scabbia, ma localizzati al muso, la testa, il collo e le orecchie, causano un enorme prurito al cane che tenderà a grattarsi sfruttando qualsiasi superficie disponibile.
  • Acari della rogna rossa: sono quasi sempre presenti, seppure in quantità minima, nei follicoli piliferi dei vari cani. A causa del sistema immunitario non ancora sviluppato del cane attivano una risposta molto forte, che porta a perdita di pelo, seborrea, ispessimento della cute (e suo arrossamento), produzione di sostanze oleose e maleodoranti della cute stessa.

A differenza degli altri parassiti, data la loro infinitesimale grandezza, gli acari possono essere visti solo al microscopio.

Sono però le manifestazioni del cane a rendere possibile una diagnosi, anche sulla base dell’esclusione di altri parassiti.

La prevenzione

Oltre alla toelettatura è consigliabile usare dei prodotto spray per scongiurare l’attecchire di questi parassiti.

Come eliminare gli acari

Se nonostante la prevenzione il nostro cane ha purtroppo preso degli acari esistono tre tipi di cura:

  • Topica
  • Prodotti da applicare sull’area
  • Sostanze iniettabili

E’ evidente che la scelta del trattamento va effettuata dal veterinario!

 

I pidocchi

Non potevano mancare i pidocchi dei cani, che come dice il nome stesso sono specifici della specie e quindi non si adattano all’uomo. Si concentrano nella zona dietro le orecchie o alla base della coda, dove depositano le uova.

Il loro ciclo di vita (circa tre settimane) prevede che la femmina depositi le uova alla base del pelo, dal quale nasce la ninfa (una sorta di mini-adulto) che, dopo tre mute, diventa adulto a tutti gli effetti, e dopo un mese termina.

Come i pidocchi degli esseri umani questi parassiti tendono a nutrirsi del sangue dell’ospite, e questo fa sì che il cane si gratti a causa del prurito causato dallo scavare del parassita.

I sintomi

Molti dei sintomi dipendono dalla quantità di pidocchi che infestano l’ospite.

Se molti di loro causano prurito, un numero esiguo può determinare papule, scaglie, alopecia ed anemie.

La prevenzione

Vista la diffusione dei pidocchi esistono in commercio parecchi antiparassitari con copertura ad ampio spettro, applicabili sia sotto forma di spray che topici.

La terapia

Nel caso il cane risulti infestato può essere curato con i più normali antiparassitari esterni.

 

Le zanzare

Odiose per gli esseri umani, dannose per i cani.

Visto il cambiamento climatico e l’introduzione di nuove specie (zanzare tigre, coreane ecc.) sono sempre più presenti, causando non pochi problemi ai nostri amici a quattro zampe.

In particolare sono causa della filariosi, che può manifestarsi in due forme: cardio-polmonare o sottocutanea.

In sostanza si tratta di un’infestazione di larve che, una volta entrate in circolo, diventano vermi (di una lunghezza che può raggiungere i 15 cm) e si annidano in prossimità di cuore e polmoni.

I sintomi

Come abbiamo detto ci sono due diverse filariosi, ognuna con i proprio sintomi:

  • Filariosi cardio-polmonare: si manifesta con tosse, inappetenza, stanchezza. Non sono rari gli svenimenti. Va considerata una patologia cronica, che in forma grave può estendersi dai polmoni al cuore.
  • Filariosi cutanea: molto meno grave, che vede il proliferare dei parassiti sotto pelle

E’ importante sottolineare che la malattia non si manifesta immediatamente in quanto i parassiti hanno bisogno di tempo per proliferare.

I sintomi più comuni sono tosse secca, prurito, inappetenza, stanchezza, noduli sottocutanei.

La prevenzione

Visti i danni che questa malattia può causare è spesso caldeggiata la profilassi preventiva, che può consistere in punture annuali, lozioni da versare sul pelo oppure tavolette e pastiglie per i periodi di maggiore diffusione.

La terapia

Una diagnosi veloce può salvare il nostro cane, che viceversa – specie a causa della velocità di proliferazione delle larve – rischia la vita.

Dopo la diagnosi la terapia da seguire è lunga e complessa, e prevede la somministrazione di doversi farmaci debitamente dosati dal veterinario.

 

I pappataci

Ultimi in lista, ma non certo perchè meno pericolosi, i pappataci sono i vettori principali di una delle malattia più diffuse tra i cani: la Leishmaniosi.

I pappataci (chiamati anche flebotomi) sono degli insetti simili alle zanzare, di colore giallo pallido o sabbia, attivi da fine maggio a fine ottobre durante le ore serali e notturne.

A differenza delle zanzare non emettono il classico ronzio. A seguito della puntura il cane diventa una sorta di serbatoio, e può trasmettere la malattia sia ad altri cani che agli uomini.

I sintomi

Le manifestazioni possono essere immediate, ma anche procrastinate nel tempo.

Quando si manifesta la Leishmaniosi è tutt’altro che confondibile. I principali sintomi sono:

  • Ingrossamento dei linfonodi
  • Lesioni cutanee
  • Mucose pallide
  • Febbre
  • Zoppia
  • Epistassi
  • Dermatite
  • Ulcere
  • Perdita di peso
  • Problemi alla vista
  • Inappetenza

Inoltre tutti i cani affetti da Leishmaniosi sviluppano infiammazioni ai reni.

La prevenzione

La leishmaniosi è considerata endemica in Liguria e molto presente nel centro sud, specie sul litorale tirrenico.

Di conseguenza chi vive in queste zone deve proteggere il proprio cane con prodotti specifici per repellere i pappataci o, se suggerito dal veterinario, con un vaccino.

La terapia

In caso il cane abbia contratto la Leishmaniosi è essenziale un intervento del veterinario, che concentrerà la cura sul controllo dell’infezione protozoaria (quindi la malattia specifica) alla quale assocerà le terapia volte a sanare i danni provocati (quindi una terapia renale)