E’ quasi un luogo comune, e si sentono spesso racconti nei quali chi ha posto l’interlocutore di fronte all’aut aut  “scegli me o il cane” si è trovato per strada.

Tutta una bufala? Non sembra proprio. Almeno stando ad una ricerca americana apparsa di recente, dove risulta evidente la necessità di andare d’accordo con l’amico a quattro zampe per instaurare un rapporto duraturo con il padrone. Insomma: se si vuole andare d’accordo con il padrone è bene conquistare la fiducia del cane.

Ma su cosa si basa l’analisi? e quali sono le discriminanti di cui tenere conto?

L’apparenza conta

La prima reazione dell’amico a quattro zampe nei confronti del nuovo arrivato è importante, almeno per quel che riguarda il proprietario.

Sembra infatti che questi analizzi con estrema attenzione la risposta emozionale del proprio amico quadrupede e ne tragga delle conclusioni.

Guai a chiamarlo animale

Per chi vive con un animale domestico questi è a tutti gli effetti parte della famiglia.

Come tale viene trattato e considerato, per cui “ridurlo” a semplice animale è immediatamente visto come motivo di litigio.

Danni in casa? dispetti? sono sempre accetti e perdonati da chi lo ama.

Lui qui ci vive, tu invece no!

Un cane ha avuto modo nel tempo di far sentire il proprio amore al padrone. Hanno condiviso momenti, ore e luoghi assieme.

Di conseguenza la predisposizione a “tradire” quanto vissuto a favore di un neo arrivato (che potrebbe tradirci dopo pochi giorni) è bassa.

A che punto? al punto che l’86% del campione intervistato è pronto a interrompere subito al relazione a favore dell’amico a quattro zampe.

 

Insomma, sembra che il vecchio adagio

Se al tuo cane non piace una persona, probabilmente non dovrebbe piacere neppure a te

sia un avvertimento cui molti tengono conto prima di instaurare nuovi rapporti.