Questa pratica barbara, già ritenuta nel 1987 illegale dalla Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da compagnia, è stata recepita anche in Italia con il considerevole ritardo di 24 anni (!!), nel 2011.

Se non avete voglia di leggere oltre vi basti il sunto: non si possono tagliare coda e orecchie al cane e se qualcuno ve lo sta proponendo farete bene a non ascoltarlo!

Cosa dice nello specifico?

La legge parla chiaro, e stabilisce che modificare attraverso la chirurgia l’aspetto del cane, è illegale. In particolare non si puà tagliare:

  • la coda
  • le orecchie
  • le corde vocali
  • i denti
  • le unghie

Come per ogni cosa sono ammesse delle eccezioni, che vanno valutate dal veterinario, il quale può ritenere utile alla salute del cane operare in questa direzione.

E’ la stessa legge che lo stabilisce, indicando che

saranno autorizzate eccezioni a tale divieto solamente:
se un veterinario considera un intervento non terapeutico necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un singolo animale; per impedire la riproduzione

Ma quali sono i settori nei quali era facile trovare cani “operati”? e perchè?

Le esposizioni

Nelle esposizioni cinofile, nonostante il divieto, anni fa era frequente vedere cani con orecchie e coda tagliate non solo venire ammessi in gara, ma risultare addirittura vincitori.

In questo caso il problema era culturale. Si trattava di superare uno standard acquisto di bellezza a favore di una nuova estetica. Questo si scontrava spesso con gli allevatori, che rischiavano di subire perdite considerevoli tentando di vendere un esemplare che non incontrava i parametri estetici abituali.

La caccia

Altro ambito nel quale era facile trovare dei cani senza orecchie e coda era quello della caccia.

In questo caso l’idea che si portava avanti era quella di salvaguardare il cane stesso dall’attacco di altri animali, non fornendo loro “appigli”, oppure per evitare che si impigliasse in rovi o altro causando dolore all’animale.

Cosa è cambiato sino ad ora?

Quando si tratta di modificare la percezione della massa è necessario non solo allinearsi alle scelte, ma anche avere il supporto delle associazioni di categoria affinchè il cambiamento sia repentino e di vasto spettro.

Se pensiamo – ad esempio – alle mostre canine, va riconosciuto all’ENCI un impegno notevole nello spingere gli allevatori ad allinearsi alle norme europee.

Per poter abbracciare il nuovo regolamento era necessario aggiornare gli standard di razza, che sarebbero stati presi a modello non solo dagli acquirenti ma anche all’interno delle esposizioni.