Abbiamo più volte parlato della possibilità o meno di vietare l’accesso ai nostri amici a quattro zampe in particolari ambienti. Se non lo ricordate potete rinfrescarvi la memoria rileggendo questo articolo.

Uno dei crucci maggiori per chi ha un cane e viaggia è quello di non poter accedere – salvo alcune eccezioni – nei musei. Il leit motiv è sempre lo stesso: si ritiene che il cane possa fare i suoi bisogni in un luogo a vasto accesso di pubblico, senza pensare che un cane educato così come non fa i propri bisogni in casa non li farà neanche in un luogo pubblico chiuso.

Dal momento però che le regole vanno rispettate sovente il propretario del cane evita il museo, nonostante esistano alcune eccezioni come Pompei, l’Hangar Bicocca di Milano o il museo del Cinema di Torino.

Chi ci stupisce invece è la Germania, che ha creato un vero e proprio museo del bassotto! Il Dackelmuseum onora questa razza con la bellezza di 4.500 cimeli che spaziano dai dipinti alle statue, dalle porcellane ai libri, tutti con protagonista il piccolo cane.

Ma come nasce un museo del genere? La spiegazione, semplicissima, la da uno dei fondatori e amanti della razza, Seppi Küblbeck

Nessun altro cane al mondo gode dello stesso tipo di riconoscimento e popolarità del simbolo della Baviera

Credere però che questa iniziativa sia un caso isolato sarebbe un grande errore. Al contrario sono parecchie le manifestazioni di attaccamento all’amico a quattro zampe.

Ogni nazione ha ovviamente la tendenza a prediligere la razza che maggiormente la rappresenta, ed ecco che in Svizzera si trova il Barryland – Musée et Chiens du Saint-Bernard, un museo ad hoc per il San Bernardo, in USA il Museum of Dog, mentre nel Regno Unito è possibie visitare la mostra di collari all’interno del Leeds Castle.

Del resto i cani sono spesso presenti nell’arte. Basti pensare che, all’interno del museo egizio del Cairo, è conservata una mummia canina, mentre nel museo egizio di Torino è possibile ammirare due mummie di Basenji.

Balloon Dog (Jeff Koons)

Ai giorni nostri invece ha fatto storia l’opera di Jeff Koons “Balloon dog”, che è stata realizzata dall’artista e venduta dalla casa d’aste Christie’s per la bellezza di 58,4 milioni di dollari.

Insomma: i cani stanno man mano (ri)prendendo quella visibilità che un tempo era per loro scontata.

E voi che ne pensate? avete visitato qualche museo dedicato ai nostri amici?