Esistono delle realtà che sono vere e proprie eccellenze in ambito mondiale, ed una di queste è la Scuola Italiana Cani Salvataggio (SICS) che da oltre 30 anni forma coppie conduttore-cane per operare il salvataggio nautico.

L’associazione SICS è un’associazione senza scopo di lucro che fa parte della Protezione Civile, ed ha al suo attivo una squadra di 300 unità operative dislocate su tutto il territorio nazionale.

Si distingue dalle altre scuole internazionali per alcune peculiarità:

  • l’adozione del metodo gentile
  • il metodo educativo, perfezionato in 30 anni di attività
  • la stretta relazione conduttore-cane

Durante la manifestazione Quattro zampe in fiera abbiamo avuto la possibilità di parlare con Roberto Gasbarri, presidente della SICS Sezione Centro-Meridionale, al quale abbiamo potuto chiedere delle delucidazioni sul mondo SICS.

La Scuola Italiana Cani Salvataggio, è una delle più grandi ed antiche organizzazioni europee, dedita alla preparazione dei cani da salvataggio nautico e dei loro conduttori

Chi può entrare a far parte della SICS?

La SICS è aperta a tutti.

Il nostro gruppo è composto da volontari, ed ogni volontario si allena con il proprio partner a quattro zampe che vive con lui e la sua famiglia.

Questo per quel che concerne il conduttore. E per il cane? quali sono le razze suggerite?

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Dal momento che operiamo per il salvataggio in acqua le razze che vengono predilette sono le “razze acquatiche”, che fanno minore sforzo nel muoversi in acqua e riescono a garantire una maggiore resistenza durante le operazioni di salvataggio.

Tra queste razze quelle normalmente usate sono il labrador retriever, il golden retriever e il terranova.

Ciò non implica che non possano venire utilizzate anche altre razze, ma in linea di principio un cane adatto deve comunque avere un peso di circa 30kg così da garantire una capacità di traino adeguata.

Quanto tempo si impiega ad avere una coppia pronta ad intervenire?

Molto dipende dalla capacità del conduttore umano di creare una relazione con il cane. Abbiamo avuto casi di coppie pronte dopo 1 anno e mezzo, ma sono casi sporadici dove il conduttore ha dimostrato un’empatia particolare con il cane e una predisposizione al lavoro di coppia notevole.

In linea di massima possiamo considerare una media di circa due anni perchè il duo conduttore-cane siano affiatati e pronti ad intervenire.

Come si svolge il percorso educativo?

Il nostro percorso è unico nel suo genere, ed ha un riscontro tale che ogni anno riceviamo richieste di perfezionamento da altre scuole straniere, siano esse europee o internazionali.

Detto questo, la prima parte dell’addestramento si svolge a terra, e mira a creare una sintonia di coppia tra il conduttore ed il cane. Il conduttore deve riuscire a capire il proprio cane, osservarlo e interpretarne necessità e desideri, fin quasi ad anticiparli.

Il cane, d’altro canto, deve abituarsi a relazionarsi con il conduttore e riuscire a non distrarsi.

Una volta raggiunto questo risultato si passa all’addestramento in acqua, dove entrambi devono poter intervenire a seconda delle circostanze più disparate.

Dove si svolgono i corsi?

Questa è una delle nostre forze; i volontari possono seguire i corsi in uno dei 16 centri di addestramento dislocati in Italia.

In pratica non c’è la necessità di doversi trasferire in un’altra regione o fare i pendolari, anche perchè considerato che il corso ha una durata di circa 1 anno diverrebbe oltremodo impegnativo.

Oltre alle prove teoriche immagino ci siano anche delle prove sul campo

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E’ necessario. In particolare il conduttore deve essere in perfetta forma fisica dal momento che deve reggere il confronto con il partner.

La nostra filosofia, così come il metodo di addestramento, non prevedono che la coppia venga scissa o che il cane si lanci al salvataggio mentre il conduttore resta sulla spiaggia o su un barca. Questo implica che il conduttore sia in grado di seguire il cane e nuotare con lui.

La coppia viene sottoposta ad una valutazione?

Assolutamente SI!

Devono essere in grado di soddisfare gli standard SICS che non sono per nulla bassi. Inoltre ogni anno devono confermare di poter mantenere questi standard e di essere in grado di operare in tutta sicurezza.

Dopo quanto tempo il cane va in pensione?

I nostri cani possono operare per circa 8 anni.

Questo non vuol dire che una volta terminato il periodo di lavoro sul campo non siano più utili. Al contrario, vengono utilizzati durante le manifestazioni per fare delle dimostrazioni pratiche di quali sono le loro capacità.

Inoltre, ed è importante ricordarlo, i cani sono parte della famiglia del volontario. Quindi vengono seguiti e coccolati sempre, prima durante e dopo l’educazione.

Le vostre unità operano con la Guardia Costiera. Dove in particolare?

Ovunque ce ne sia bisogno.

Prima dicevamo della capacità di intervenire lanciandosi da una barca o partendo da una spiaggia, ma le nostre unità sono addestrate anche a lanciarsi da un elicottero o a raggiungere persone in difficoltà con un acquascooter.

 

Insomma: la SICS conferma che il binomio uomo-cane, se correttamente creato, risulta vincente.

Un binomio che vede un mutuo scambio tra i due, con la persona che deve essere in grado di capire le necessità del cane e soddisfarle (non più quindi un cane giocattolo, da portare a spasso e basta) ed il cane che – relazionandosi con la controparte umana – acquisisce dei comportamenti e delle competenze particolari.

Di seguito alcune foto realizzate durante la manifestazione Quattro zampe in fiera a Napoli il 13 Aprile 2019Click edit button to change this text.